FILIPPO SORCINELLI - Reliqvia
SOGGETTO: Patchouli, Incenso, Legno di Cashmere, Legno di Guaiaco, Legno di Sandalo
CONTRO SOGGETTO: Fiori d’Arancio, Pino silvestre, Chiodi di garofano, Lentisco, Amyris
CODA: Elemi, Arancia dolce, Ribes nero, Noce moscata, Note di fumo, Foglie di tabacco
Io lascio ciò che resta…
Reliquia deriva dal verbo latino relinquo che vuol dire “io lascio”.
Il termine latino reliquiae e in greco λείψανα, s’intende in generale di “ciò che resta”, riferito al corpo umano o parte di esso.
Con questa parola in ambito cristiano si parla di una parte del corpo o un oggetto appartenuti a Cristo, alla Madonna o ai resti mortali di coloro che sono riconosciuti come martiri e santi e, più in generale, a quegli oggetti che sono stati a contatto della loro persona.
Reliqvia è il perfetto spazio del sacro. Toccare le reliquie, toccare qualche cosa che sia stato a contatto con esse è una grazia e una garanzia: per questo i romani straziavano i veli che avevano rivestito i santi martiri e nei quali erano avvolti i cadaveri dei pontefici. Per questo i pontefici erano avvolti proprio in quei veli. Al cospetto delle reliquie sono risanati i mentecatti e liberati gli indemoniati e gli ossessi, i ciechi ritrovano la vista, gli zoppi ricominciano a camminare…